domenica 3 luglio 2016

A proposito di referendum ...


Nei giorni successivi il Brexit gli aficionados del Remain si sono scatenati.
Dal poco caritatevole "Chi è fuori è fuori" del presidente della Commissione europea Junker agli alti lai dei cronisti italici  fino alla pura invettiva rilevabile su parecchi social.
A quest'ultima non vale rispondere. A proposito dell'ignoranza dei Brexiters è invece opportuno replicare: me cojoni!
In questa analisi del voto al referendum inglese si mostra una verità differente.
L'Unione europea si conforma alla economia (politica) sociale di mercato (fortemente competitiva) inserita nel Trattato di Lisbona. Tale economia sociale di mercato ha i propri capisaldi irrinunciabili:
  • banca centrale indipendente (cane da guardia dell'inflazione),
  • completa libertà di movimento dei capitali,
  • completa libertà di movimento della forza lavoro.
Vediamo ora un grafico tratto dall'articolo di Torsten Bell della Resolution Foundation citato poc'anzi.


Il grafico dice chiaro e tondo che le aree che hanno votato per lasciare l'UE sono quelle in cui le persone semplicemente guadagnano di meno.
Il combinato disposto con i pilastri della UE rendono ragione che, in effetti, il voto è stato razionale: l'UE favorisce chi ha capitali, chi ha necessità di impiegare forza lavoro (magari a poco prezzo), chi ha risorse erodibili dall'inflazione. I Brexiter semplicemente non si sono riconosciuti in un tale profilo e hanno votato per uscire.
In effetti bisogna ammettere che le pasionarie del Bremain hanno qualche ragione per prendersela coi più poveri. Ma accusarli di essere ignoranti pare una cattiveria gratuita.

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